Benvenuti nella mia Cascina
Da sempre affascinata dalla natura, racconti di parenti e amici mi dicono che parlavo con le piante con gli animali e le stelle…una pazza praticamente. Con la mamma sui monti a fare lunghe passeggiate per cercare marmotte e stelle alpine, con i nonni nell’orto e nei campi un pò per gioco inizialmente, e durante la gioventù con amici a campeggiare giorni sul fiume, nel nulla, nella natura, nel silenzio.
Amante dei viaggi e delle culture antiche e misteriose il mio percorso di crescita mi porta al liceo classico e poi all’università di Genova, per studiare Archeologia, e con un bel 109, mi laureo ed inizio da subito a lavorare nella terra, scavando, documentando, interpretando i segni degli uomini che abitarono questi territori. Per 4 anni mi butto a capofitto nel mio lavoro e abbandono il mio paesello e le sue colline per diventare grande e autosufficiente.
Poi, come sempre succede nelle vite delle persone che “mollano tutto”, arriva un giorno in cui, stanca di essere sottopagata, sfruttata, e per nulla valorizzata, dico tra me e me “ io ho un seme, ho un dono, ho la terra”.
E da quel giorno è iniziato il mio viaggio verso la scoperta del mio tesoro.
Mi ritrovo nella terra dei miei antenati, la stessa terra in cui hanno lavorato, sudato, faticato, pianto e gioito. Una storia altalenante, a cavallo di due secoli: lavorare la terra con i buoi , mietere il grano con la falce, zappare a mano la vigna, poi la prima e la seconda guerra mondiale, l’avvento dei motocoltivatori, i primi trattori e il progresso contemporaneo.
Purtroppo però queste persone a me care non ci sono più, e io sento il dovere di proseguire il loro lavoro ma di loro ho solo tanti racconti e qualche calendario o almanacco con appunti delle nevicate, di confetture, di rimedi per qualche malattia e di nascite di vitelli.
Mi affido a persone di fiducia che conoscevano i miei e che mi insegnano a curare la vigna, le pesche: imparo a guidare il trattore, e soprattutto accetto con reverenza ciò che la natura impone, nel bene e nel male.
In poco tempo mi appassiono e in altrettanto poco tempo inizio a prendermi cura delle api con 2 alveari che in qualche anno diventeranno 20.
Il legame tra la terra e il benessere fisico e mentale diventa sempre più importante. Influenzata dalla mia bisnonna Carolina, e dalla prozia Aida che erano considerate delle “ maghe bianche”, in quanto curavano malattie che un tempo erano di difficile decorso, ad esempio il fuoco di Sant’antonio, decido di coltivare piante aromatiche ed inizio ad approfondire le conoscenze erboristiche, studiando rimedi naturali, proprio come le mie antenate.
5000 piante di lavanda officinale tappezzano di viola il campo di fianco la cascina.
E poi c’è lei. La mia cascina. E’ stato un lungo lavoro di ristrutturazione ma oggi ha il suo nuovo vestito. Oggi è CASCINA COSTANZA. Un seme. Un dono. Il mio tesoro.
Rappresenta ciò che sono e che voglio essere.
Vorrei che la gente descrivesse la Cascina così:
“C’è un posto in collina dove si coltiva la terra, si trasformano i suoi prodotti e si condividono con il prossimo. Un cerchio magico. Una ruota.”